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domenica 22 luglio 2012

Abbiamo decisamente festeggiato!!!!

Quando abbiamo deciso di andare a cena fuori per festeggiare il mio compleanno non mi aspettavo di certo di trovarmi davanti ad una serata di quelle che rimangono impresse a lungo nella mente di un appassionato di vini, e non potrò mai smettere di ringraziare l’amico che mi ha fatto questo enorme regalo… davvero una grande sorpresa!!!
La serata era iniziata subito bene, sorseggiando come aperitivo un ottimo Blanc de Blancs di Pascal Doquet, del quale ho già raccontato in passato, ma le due bottiglie con cui abbiamo cenato… ragazzi… siamo nel Gotha dell’enologia mondiale!!!
Antipasto e primo sono stati accompagnati da un bianco di Borgogna, per la precisione da un Batard-Montrachet Gran Cru 2005 di Vincent Girardin. Come tutti i bianchi di quella zona, si tratta di chardonnay 100%... e della migliore razza!!!
Colore giallo paglierino, con una leggerissima vena dorata, limpido, luminoso, bellissimo a vedersi sul calice a tulipano.
Infilando il naso nel bicchiere sembra di trovarsi in qualche angolo sperduto delle poche coste ancora selvagge del mediterraneo: una mineralità e una salinità che si sente già all’olfatto, accompagnata da una dolcissima nota di erbe aromatiche, pesca gialla, agrumi maturi (pompelmo rosa sopra tutti), timo, rosmarino e salvia. Una miriade di sfumature tutte da ricercare e da catalogare che avrebbero richiesto ore per essere scovate tutte.
Poi l’assaggio… Incredibile come si mescolassero morbidezza burrosa e potente salinità, una mineralità che solo questa vocalissima zona della Francia sa donare allo chardonnay, ma perfettamente amalgamata ad una rotondità piacevolissima e invitante. Poi, imperiosa, la frutta gialla, pesca, albicocca, pompelmo, erbe fini, camomilla, c’era di tutto. Un vino infinito di sfumature e di sfaccettature a tutto tondo.
Eccezionale!!!
Poi per il secondo e per il “giro di formaggi” finale è arrivato lui… Senza nulla togliere al nostro fantastico bianco, trovarsi a cenare con uno Chateau Latour, il grande Chateau Latour, 1er G.C.C. di Pauillac annata 1999… Beh… credo farebbe invidia alla gran parte dei sommelier di tutto il mondo.
Ed era proprio lui!!!
Già l’apertura della bottiglia sembra un rituale magico, con la conferma dal tappo che ci saremmo trovati davanti proprio ad un assaggio memorabile. Il colore al bicchiere si presenta bello vivo, rosso/viola scuro intenso, quasi impenetrabile ma senza esagerare.
Il naso ha dentro di tutto: prugna, mora, cassis, ciliegia nera, poi tabacco, spezie, alloro, cioccolato nero… tutto in sequenza, tutto perfettamente individuabile, ma amalgamato al resto in maniera eccezionale. Intensità sorprendente, ma allo stesso tempo morbida ed elegante. Una conferma di tutto ciò che si dice e si legge di questo vino.
Poi… all’assaggio!!! Non nascondo che prendere il primo sorso di questo vino mi ha fatto vivere un piccolo momento di sospensione reverenziale. D’altronde… è uno dei migliori vini al mondo! Mostra una bella struttura, ma sorretta da tannini incredibilmente vellutati, che accarezzano palato e lingua scivolando via leggeri e morbidi. C’è frutta… tanta frutta, ancora prugna, mirtillo nero e mora, accompagnati da una spiccatissima ed eccezionale vena balsamica, quasi mentolata, ad aggiungere complessità e gamma gustativa ad un prodotto che ne ha già ben oltre alla media. Poi chiude con una nota lievemente erbacea, di alloro e altre erbe dolci, polvere di caffè e tabacco da pipa. Un grandissimo fuoriclasse!
Insomma, che ci crediate o no, in tre che eravamo non siamo riusciti a trovare un solo minimo difetto a nessuno dei due vini della serata!!!
Che fossero due prodotti praticamente perfetti??? Credo proprio di sì.
Ragazzi… Questo compleanno rimarrà sicuramente nella storia, e le due bottiglie a perenne memoria ora campeggiano a casa nostra!!!