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lunedì 10 ottobre 2011

Per molti, ma non per tutti

L’appassionato di vini sa bene quanto sia importante conoscere, per le varie zone di produzione, l’andamento climatico delle annate, che si ripercuote direttamente sulla qualità e soprattutto sulla futura evoluzione di un qualsiasi vino.
Una sera della primavera scorsa mi trovavo a cena nell’enoteca di un amico, col quale siamo entrati nella sua enorme e fornitissima cantina a cercare il vino per la serata, quando l’occhio mi è caduto su una bottiglia di vino da tavola di Toscana (allora... ora Toscana IGT) SAN MARTINO 1994, sangiovese in purezza, del rinomatissimo produttore di Panzano in Chianti, Villa Cafaggio.
A mia memoria, il 1994 è una di quelle annate mediocri, che non hanno consegnato nulla di particolare all’antologia vinicola italiana, e quindi, un po’ con tono sarcastico gli ho chiesto che cosa ci facesse quella bottiglia del 1994 tra altre annate, decisamente più note e apprezzate (per la precisione stava in mezzo tra un Biondi Santi 1990 e un Flaccianello 1997…).
Lui mi ha risposto che il 1994 è stata una cattiva annata “Per molti, ma non per tutti”.
Al che, dato il prezzo più che accessibile, l’ho portata a casa e l’abbiamo stappata proprio un paio di sere fa’.
Beh… Ragazzi che vino!!!
Colore rosso rubino vivo, con pochissimi riflessi granati, sembrava quasi avere 10 anni di meno rispetto alla sua data di vendemmia.
Naso elegantissimo e perfettamente tipico del grande sangiovese toscano fin da subito: marasca matura, mora e prugna in grande evidenza, contornate da tabacco, spezie e da una vena tostata. Con il passare delle mezz’ore è diventato sempre più intenso, ma nel contempo fine ed elegante, davvero sorprendente!
In bocca mi ha stupito per la finezza dei tannini, vellutati sulla lingua e quasi "dolci"; richiamata alla grande la frutta rossa, confettura di marasche in bella evidenza, tabacco e una miriade di piccole sfumature, che mi avrebbero fatto sorseggiare il vino per ore, per individuarle tutte. Nessuna spigolatura, nessun segno degli anni passati in bottiglia. Incredibile freschezza e rotondità.
Conoscevo già questo vino, del quale avevo già potuto ben apprezzare l’annata 1999, ma questo 1994 mi ha confermato che a Villa Cafaggio hanno davvero saputo tirar fuori il meglio da un’annata sicuramente non così ottimale.
Era proprio vero: ’94 mediocre… “per molti, ma non per tutti!”