Mi è capitato qualche volta di imbattermi in persone che non conoscono la differenza tra il Montepulciano d’Abruzzo e il Vino Nobile di Montepulciano. Prendo l’occasione di parlarvi di un vino provato ieri sera, per sottolineare che sono due cose ben diverse.
Il primo è un vino (ovviamente abruzzese) ottenuto prevalentemente da uva Montepulciano, che è proprio un vitigno che si chiama così, ma non ha nulla a che fare con la cittadina di Montepulciano, in provincia di Siena. Questa città è invece famosa per una DOCG (il Vino Nobile di Montepulciano, appunto), che riguarda vini fatti con la prevalenza di uva Sangiovese (e per la precisione il sangiovese grosso o “prugnolo gentile”, una sotto-varietà tipica della zona, nella misura minima del 70%).
Essendo quindi fatti con vitigni diversi, hanno anche caratteristiche ben differenti.
Oggi vi racconto del Montepulciano d’Abruzzo SPELT 2001 della Fattoria La Valentina, un vino che mi ha positivamente sorpreso, visto il prezzo “onesto” che l’ho pagato.
Fin dal bicchiere si mostra rosso rubino abbastanza carico, con poche sfumature granata malgrado l’età. Al naso ha sorpreso per la grande intensità dei profumi, davvero “esplosivi” e ben variegati. Forse mancavano un po’ di eleganza, si mostravano un po’ troppo muscolosi, ma per nulla infastidenti, anzi l’ho considerato quasi un pregio in questo vino. Immediatamente hanno prevalso la mora da gelso matura ed il mirtillo, seguiti da un aroma che non riuscivo bene a identificare… eppure era ben distinguibile… Mia moglie ha suggerito “datteri”… Ho infilato nuovamente il naso nel bicchiere e le ho dato ragione. C’era una nota di surmaturazione che ricordava i datteri.
In bocca si è mostrato caldo e avvolgente (ovvio con l’alcol a 14,5%), forse un po’ troppo, ma i tannini erano davvero morbidi e mostrava sotto sotto una vena di acidità, segno che la sua permanenza in bottiglia può proseguire ancora qualche anno. Qui i datteri hanno lasciato il posto definitivamente a mora e mirtillo maturo e il finale si è mostrato piacevolmente dolce. Discretamente buona la struttura, che lo rende abbinabile a secondi di carne anche complessi.
Un vino sicuramente da comprare una seconda volta.
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