Cerca nel blog

martedì 11 novembre 2008

La variabilità è dei vini genuini

I produttori di cui ho maggior fiducia sono quelli i cui vini mostrano effettivamente differenze da un’annata all’altra (che questo poi non si rifletta effettivamente sui prezzi lo trovo decisamente scorretto… ma è un argomento che non ho intenzione di trattare oggi). Quando queste differenze sostanziali mancano e un vino mantiene caratteristiche pressoché identiche da una vendemmia ad un'altra, credo che dietro ci sia molto di “artificioso”, con grandi lavorazioni di cantina che tendono a mascherare i difetti, con il risultato di coprire anche le tipicità delle uve con cui sono fatti (è il caso dei vini ultra-barricati, che diventano polpettoni legnosi e vanigliati in cui distinguere i vitigni diventa impossibile).
Confermo che il TORRIONE della Fattoria di Petrolo, in Toscana, mostra effettivamente questa variabilità. Mi era capitato qualche mese fa’ di assaggiare l’annata 1999 e l’ho giudicata davvero notevole, e quindi venerdì scorso ho voluto provarne il 2001.
E’ partito molto bene, mostrando un bel colore rosso rubino non particolarmente carico e tendente al granato, come dovrebbe essere nei grandi sangiovesi “in purezza” con già qualche anno passato in bottiglia.
Al naso profumi discretamente intensi con una grande prevalenza di prugna e confettura di ciliegie, con una nota speziata appena percettibile.
In bocca si è mostrato un po’ troppo “muscoloso”, con tannini secondo me troppo aggressivi rispetto alla tipicità del vitigno. Erano comunque ben presenti e piacevoli i sentori di frutta rossa matura con note di tabacco e caffè a fare da contorno, ma ahimè col passare dei minuti sono state surclassate dall’astringenza ancora troppo invadente e da una vena amarognola che rimaneva a lungo dopo il sorso.
Probabilmente tra qualche anno questo vino evolverà in un gran bel prodotto, quando i suoi tannini saranno stati mitigati dalla permanenza in bottiglia, ma ad oggi mi è sembrato ancora acerbo (e dovreste ricordare da post precedenti quanto “il momento giusto” sia importante per far esprimere ad un grande vino il meglio di sé).
Badate bene, non un vino cattivo, solo che per me è stato inevitabile il confronto con l’annata 1999 nella quale aveva mostrato una classe davvero superiore.

Nessun commento:

Posta un commento