Eccomi qui, dopo una grande e totale assenza per più di un anno.
Non mi soffermerò sui motivi del mio silenzio, ma sappiate che non c'è stato alcun grave motivo... E soprattutto non mi è venuta la cirrosi da bevute!!!!
Ahahahahahahahahah...
E come disse un bravo e compianto presentatore... "Dove eravamo rimasti...?"
Ah sì... ai miei numerosi assaggi. Ovviamente non sono mancati in questi mesi di latitanza dal web numerosissimi assaggi che meritavano decisamente una presenza in queste pagine, ma ormai sono andati...
Vabbè, dai... Si ricomincia!!!
Questo sabato sera mi aspettava un filetto di puledro alto due dita. Era quindi fondamentale non rischiare un abbinamento sbagliato!!!
La scelta del vino è stata parecchio dura, ma alla fine ho deciso per il Valpolicella Classico Superiore doc CAMPO MORAR 2005, del bravo produttore Viviani di Negrar (VR).
Premetto che ho assaggiato già parecchie annate di questo stesso vino, e che la 2005 non mi è sembrata una delle migliori rispetto, per esempio, al 1998, al 2001 o al 2004.
In ogni caso si conferma uno dei migliori portabandiera della sua denominazione, per quanto vagamente "innovatore" rispetto ai classici Valpolicella di una volta, più semplici e rustici.
Questo Campo Morar ha mostrato una buona complessità e una rotondità sopra della media dei suoi "conterranei". In ogni caso, si tratta di un vino per niente scontato, con una personalità invidiabile. Ha avuto bisogno di ossigenare quasi un'ora prima di dare il meglio di sé, ma poi i profumi di futta rossa e di frutti di bosco non sono mancati all'appuntamento. Spiccava inoltre una lieve nota di mela, caratteristica abbastanza tipica dei vini della Valpolicella, soprattutto del famoro Recioto. D'altronde, in fin dei conti, i vitigni utilizzati sono, con proporzioni diverse, più o meno gli stessi.
In bocca ha rivelato grande struttura, perfettamente legata alla corposità del filetto che avevo nel piatto, con un ritorno della marasca e del ribes, ma poche "spigolature", con tannini presenti ma non invadenti, seguiti da un buon tappeto speziato. Nota dolente, un finale leggermente amaricante, che mancava in altre annate, diciamo, più fortunate.
Nel complesso, ve lo consiglio.
Non mi soffermerò sui motivi del mio silenzio, ma sappiate che non c'è stato alcun grave motivo... E soprattutto non mi è venuta la cirrosi da bevute!!!!
Ahahahahahahahahah...
E come disse un bravo e compianto presentatore... "Dove eravamo rimasti...?"
Ah sì... ai miei numerosi assaggi. Ovviamente non sono mancati in questi mesi di latitanza dal web numerosissimi assaggi che meritavano decisamente una presenza in queste pagine, ma ormai sono andati...
Vabbè, dai... Si ricomincia!!!
Questo sabato sera mi aspettava un filetto di puledro alto due dita. Era quindi fondamentale non rischiare un abbinamento sbagliato!!!
La scelta del vino è stata parecchio dura, ma alla fine ho deciso per il Valpolicella Classico Superiore doc CAMPO MORAR 2005, del bravo produttore Viviani di Negrar (VR).
Premetto che ho assaggiato già parecchie annate di questo stesso vino, e che la 2005 non mi è sembrata una delle migliori rispetto, per esempio, al 1998, al 2001 o al 2004.
In ogni caso si conferma uno dei migliori portabandiera della sua denominazione, per quanto vagamente "innovatore" rispetto ai classici Valpolicella di una volta, più semplici e rustici.
Questo Campo Morar ha mostrato una buona complessità e una rotondità sopra della media dei suoi "conterranei". In ogni caso, si tratta di un vino per niente scontato, con una personalità invidiabile. Ha avuto bisogno di ossigenare quasi un'ora prima di dare il meglio di sé, ma poi i profumi di futta rossa e di frutti di bosco non sono mancati all'appuntamento. Spiccava inoltre una lieve nota di mela, caratteristica abbastanza tipica dei vini della Valpolicella, soprattutto del famoro Recioto. D'altronde, in fin dei conti, i vitigni utilizzati sono, con proporzioni diverse, più o meno gli stessi.
In bocca ha rivelato grande struttura, perfettamente legata alla corposità del filetto che avevo nel piatto, con un ritorno della marasca e del ribes, ma poche "spigolature", con tannini presenti ma non invadenti, seguiti da un buon tappeto speziato. Nota dolente, un finale leggermente amaricante, che mancava in altre annate, diciamo, più fortunate.
Nel complesso, ve lo consiglio.
Nessun commento:
Posta un commento