In anni e anni di assaggi di grandi vini, mi sono ormai costruito una personalissima classifica dei “migliori in assoluto” nelle varie tipologie.
La “top 10” è composta da singole annate di vini che all’assaggio mi hanno davvero impressionato oltre l’immaginabile, e per entrare oggi in questa lista, un vino deve essere davvero un “super-fuoriclasse”.
Per festeggiare una ricorrenza molto importante, ieri sera mi aspettava effettivamente un grande vino, almeno sulla carta, ma non mi sarei aspettato che questo entrasse così prepotentemente nei primi dieci!!!
Si tratta del famoso sangiovese (in purezza, ovvero 100% di uva sangiovese) FLACCIANELLO DELLA PIEVE dell’ottima azienda Fontodi, in Toscana, ma l’annata bevuta ieri sera è la 1988 (quindi un vino fatto 20 anni fa’!!!).
Non mi voglio soffermare troppo sull’azienda produttrice, che ho visitato personalmente la scorsa primavera, e che ritengo composta da persone squisite e competenti, ma questo millesimo ha rivelato tutta la grande qualità che ha reso famosa negli anni l’enologia toscana.
Devo anche complimentarmi con il titolare del ristorante in cui abbiamo cenato, che è una persona seria e competente, oltre che un buon conoscente, per aver conservato in maniera così splendida le bottiglie per tutti questi anni.
Il vino è stato stappato alle 18:30, quindi praticamente due ore e mezza prima di berlo, cosa d’altronde necessaria con vini di quest’età, per donare loro l’ossigeno che risveglia i loro aromi a lungo “assopiti” sotto il sughero.
Nel bicchiere si è presentato rosso rubino acceso, non particolarmente carico, come infatti ci si deve aspettare in un tipico sangiovese, e con qualche piccolo riflesso granata, segnale di un vino ancora fresco e vivo.
Al naso… un’esplosione di aromi fini ed eleganti allo stesso tempo, per nulla invasivi, anzi, potevano essere paragonati ad una brezza leggera che sale fino alle narici. Un vino, badate bene, non semplice e con mille sfumature date dai vari composti che l’invecchiamento ha creato. Hanno prevalso sugli altri tabacco, cacao e spezie, ma erano molto ben avvertibili l’amarena e gli altri frutti rossi tipici del sangiovese che mi aspettavo di trovare.
In bocca ha lasciato andare il meglio di sé, mostrando una predominanza assoluta di dolce amarena, accompagnata da una freschezza e da un’acidità che, se non avessi saputo l’anno di vendemmia, avrei scommesso essere di un vino molto più giovane, al massimo vecchio di 6 o 8 anni!
Con l’andare del sorso, hanno seguito aromi di cacao e tabacco, con tannini vellutati e leggeri… piacevolissimi! Incredibile davvero la sua longevità, credo sia la prima volta che un vino di 20 anni mi sorprenda a tal punto per la sua freschezza!
Assolutamente nei primi 10 vini di tutta la mia vita, ma per il momento direi che si colloca direttamente nel podio dei grandi rossi!!!
Fantastico!
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