Per questo sabato era prevista un’uscita a cena in compagnia di diversi amici, nella quale era prevista l’apertura di una doppia magnum (3 litri ) di un grande vino italiano di cui vi racconterò, spero, presto.
Però poi una serie di defezioni per varie cause avevano ristretto il numero a 4 persone. Troppo poche per aprire “il gigante”, quindi alla fine ho deciso di fermarci a casa nostra e, preso dal “raptus” di voler fare comunque una bella cena “seria”, ho stabilito senza alcuna consultazione portate e vini.
E con sommo piacere, posso ben dire a posteriori che la cenetta è riuscita talmente bene, che non abbiamo assolutamente rimpianto l’occasione saltata. Ma andiamo per ordine: siamo partiti con un bell’antipastino con culaccia di Parma affattata sottile sottile (da sciogliersi in bocca) con grissini, seguito poi da un ottimo primo di bigoli all’anatra, da leccarsi i baffi.
Con queste due portate abbiamo abbinato il vino di sinistra che vedete nella foto, ossia lo Champagne Brut Extra Cuvée de Riserve di Pol Roger; uno champagne davvero ben fatto!!! So che l’abbinamento con il primo non sarebbe stato “da manuale”, ma aprire una terza bottiglia mi sembrava francamente un po’ eccessivo per 4 persone. D’altronde… Est modus in rebus, dicevano i Latini!!!
Comunque la nostra cuvée si presenta di un bel giallo paglierino discretamente carico, bello brillante e con un perlage fine e per nulla invadente.
Al naso, sembra sacrificare un po’ l’intensità per la finezza, e comunque direi che personalmente preferisco così. In grande evidenza un naso di frutta gialla, contornata da ribes e agrumi dolci in secondo piano, crosta di pane, e una bella nota floreale.
Invece in bocca ha rivelato una struttura notevole, quasi in contrasto con la finezza dell’olfatto, pur mantenendo un bellissimo equilibrio, una buona freschezza e una piacevole sapidità. Anche qui si accompagnano in bella evidenza note di piccoli frutti rossi e agrumi dolci, ananas, note di lievito, timo, salvia e un finale fragrante, piacevole e persistente.
Per secondo invece mi sono lanciato in una bellissima tagliata di sorana, ricavata dal taglio della costata, privata dell’osso. Alta tre dita e cotta a perfezione… crostina ben cotta e interno rosa succulento, tenera come il burro… Una meraviglia!!!
Per questa bontà, non ho esitato a tirar fuori dalla mia cantina l’altro vino che vedete in foto: un Chateau Gazin 1999, grande vino di Bordeaux della zona di Pomerol. Come per tutti i vini di quella stessa “appellation” è marcata la presenza del merlot, infatti l’etichetta riporta come composizione 85% merlot, 12% cabernet sauvignon e 3% cabernet franc. Il colore del vino è un bellissimo rosso rubino scuro, quasi impenetrabile, pochissimi i riflessi granati, grande segno di giovinezza.
Al naso è un’esplosione di prugna matura, confetture di more, ciliegia e mille altri frutti rossi maturi, con un’eleganza e una finezza degna dei grandi bordeaux. Seguono poi in secondo piano tabacco, cacao e una piccola nota vegetale assolutamente ben amalgamata.
Il sorso è piacevolissimo, con una finezza fresca ed affascinante. Anche qui prevale la frutta rossa, con la mora e la ciliegia matura in primissima evidenza, poi tabacco da pipa, alloro, cacao e un intrigante finale lungo di caffè. Una complessità notevole, che mi ha riportato alla mente altri vini, ben più costosi, assaggiati in passato. Nessuna spigolatura: un vino rotondo ad un grado di maturazione probabilmente ottimale.
C’è poco da dire, non mi faccio spesso dei complimenti per la cucina, ma con le portate e i vini di sabato, la serata è stata un successone!!!
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