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lunedì 16 gennaio 2012

Quando ci vuole...

Per questo sabato era prevista un’uscita a cena in compagnia di diversi amici, nella quale era prevista l’apertura di una doppia magnum (3 litri) di un grande vino italiano di cui vi racconterò, spero, presto.
Però poi una serie di defezioni per varie cause avevano ristretto il numero a 4 persone. Troppo poche per aprire “il gigante”, quindi alla fine ho deciso di fermarci a casa nostra e, preso dal “raptus” di voler fare comunque una bella cena “seria”, ho stabilito senza alcuna consultazione portate e vini.
E con sommo piacere, posso ben dire a posteriori che la cenetta è riuscita talmente bene, che non abbiamo assolutamente rimpianto l’occasione saltata. Ma andiamo per ordine: siamo partiti con un bell’antipastino con culaccia di Parma affattata sottile sottile (da sciogliersi in bocca) con grissini, seguito poi da un ottimo primo di bigoli all’anatra, da leccarsi i baffi.
Con queste due portate abbiamo abbinato il vino di sinistra che vedete nella foto, ossia lo Champagne Brut Extra Cuvée de Riserve di Pol Roger; uno champagne davvero ben fatto!!! So che l’abbinamento con il primo non sarebbe stato “da manuale”, ma aprire una terza bottiglia mi sembrava francamente un po’ eccessivo per 4 persone. D’altronde… Est modus in rebus, dicevano i Latini!!!
Comunque la nostra cuvée si presenta di un bel giallo paglierino discretamente carico, bello brillante e con un perlage fine e per nulla invadente.
Al naso, sembra sacrificare un po’ l’intensità per la finezza, e comunque direi che personalmente preferisco così. In grande evidenza un naso di frutta gialla, contornata da ribes e agrumi dolci in secondo piano, crosta di pane, e una bella nota floreale.
Invece in bocca ha rivelato una struttura notevole, quasi in contrasto con la finezza dell’olfatto, pur mantenendo un bellissimo equilibrio, una buona freschezza e una piacevole sapidità. Anche qui si accompagnano in bella evidenza note di piccoli frutti rossi e agrumi dolci, ananas, note di lievito, timo, salvia e un finale fragrante, piacevole e persistente.
Per secondo invece mi sono lanciato in una bellissima tagliata di sorana, ricavata dal taglio della costata, privata dell’osso. Alta tre dita e cotta a perfezione… crostina ben cotta e interno rosa succulento, tenera come il burro… Una meraviglia!!!
Per questa bontà, non ho esitato a tirar fuori dalla mia cantina l’altro vino che vedete in foto: un Chateau Gazin 1999, grande vino di Bordeaux della zona di Pomerol. Come per tutti i vini di quella stessa “appellation” è marcata la presenza del merlot, infatti l’etichetta riporta come composizione 85% merlot, 12% cabernet sauvignon e 3% cabernet franc. Il colore del vino è un bellissimo rosso rubino scuro, quasi impenetrabile, pochissimi i riflessi granati, grande segno di giovinezza.
Al naso è un’esplosione di prugna matura, confetture di more, ciliegia e mille altri frutti rossi maturi, con un’eleganza e una finezza degna dei grandi bordeaux. Seguono poi in secondo piano tabacco, cacao e una piccola nota vegetale assolutamente ben amalgamata.
Il sorso è piacevolissimo, con una finezza fresca ed affascinante. Anche qui prevale la frutta rossa, con la mora e la ciliegia matura in primissima evidenza, poi tabacco da pipa, alloro, cacao e un intrigante finale lungo di caffè. Una complessità notevole, che mi ha riportato alla mente altri vini, ben più costosi, assaggiati in passato. Nessuna spigolatura: un vino rotondo ad un grado di maturazione probabilmente ottimale.
C’è poco da dire, non mi faccio spesso dei complimenti per la cucina, ma con le portate e i vini di sabato, la serata è stata un successone!!!

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