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mercoledì 11 gennaio 2012

CHA-rdonnay di CHA-blis

C’è poco da dire, oltre alla stessa parte iniziale della parola c’è un legame stretto e indissolubile che lega la zona vinicola dello Chablis con il suo vitigno bianco principe (e probabilmente anche l’unico che vi si coltiva), lo chardonnay.
I vini di Chablis fanno parte, enologicamente parlando, dei vini di Borgogna, anche se in realtà geograficamente si trovano a minore distanza dalle zone di produzione dello champagne, più che dei vini della Cote d’Or. Per questo, probabilmente, prendono una vena gusto-olfattiva più decisa rispetto ai loro cugini prodotti più a sud.
La forza e la costruttività del legame che citavo mi è stata confermata una volta di più dal vino assaggiato ieri sera, uno CHABLIS 2009 del produttore J.P. Droin. La famiglia Droin, leggo sul loro sito internet, è nota per avere una lunghissima tradizione vitivinicola, quindi mi aspettavo di trovarmi davanti ad un prodotto sicuramente ben fatto, coltivato e lavorato da mani esperte.
E infatti è andata proprio così.
Nel bicchiere il vino si presenta giallo paglierino tenue, davvero bello limpido. Al naso inizialmente parte con una marcata nota calda, mista tra il “burroso” e l’amandorlato, seguita da pesca sciroppata, ananas e una vena di erbe aromatiche, poco percettibile ma presente! Pecca inizialmente di freschezza nei profumi, ma man mano che è salita la temperatura, quest’ultima è arrivata senza farsi attendere; con lei è aumentata di gran carriera la frutta gialla e una piacevolissima nota di agrumi, oserei dire di pompelmo rosa. La vena amandorlata è comunque rimasta di contorno, a completare una gamma olfattiva davvero variegata e piacevole.
Al palato mostra una buona finezza, una bella acidità e una struttura rotonda, tipica dei bianchi di Borgogna ben riusciti. Anche qui predomina inizialmente la pesca gialla, con un bel secondo piano di ananas, erbe fini e un bel termine morbido, che anche qui definirei come “burroso”. Buona la persistenza, che lascia in bocca un gusto piacevole e che invita a prendere presto un altro sorso.
Per carità, non potrà di certo competere in complessità ed eleganza con i grandi cru di quella stessa "Appellation", ma sicuramente un vino ben riuscito, consigliatissimo a chiunque voglia avvicinarsi ad uno chardonnay di Borgogna senza spendere un patrimonio. Me ne rimangono in cantina altre due bottiglie, delle quali almeno una rimarrà un paio d’anni tranquilla per sentire come sarà la sua evoluzione nel tempo.

1 commento:

  1. Proprio riguardo a questo vino, questa mattina stavo sfogliando l'ultimo numero della Revue du Vin de France, alla quale sono abbonato da un po', nella quale c'era la classifica dei migliori bianchi di Borgogna per rapporto q/p.
    Ebbene, questo Chablis di Droin era tra le prime posizioni!!!
    Sono rimasto piacevolmente felice di aver visto giusto. ;-)

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