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lunedì 2 aprile 2012

Peccato fosse l'ultima...

Avevo già raccontato di un produttore che posso (con un pizzico di orgoglio) chiamare amico, Michele Russo, che produce ottimo vino e ottimo olio a Suvereto, vicino alla costa toscana. Vi avevo anche già raccontato del vino di questo nuovo post, in particolare della sua annata 2007, come uno dei migliori che io conosca per rapporto qualità/prezzo.
Bene, questo weekend, assieme ad un ristretto gruppo di amici, abbiamo stappato l’ultima bottiglia che ci era rimasta in cantina dell’IGT Toscana SASSO BUCATO del 2004. Si tratta di un classico taglio bordolese, con leggera prevalenza di merlot sul cabernet sauvignon, con circa 18 mesi di affinamento in barriques (mi sembra di ricordare 18… Perdonatemi se sbaglio di qualche mese).
Già qualche anno fa’, seppur giovane, mi era piaciuto moltissimo per complessità e freschezza; ma qualche anno di riposo in più in bottiglia hanno fatto del Sasso Bucato 2004 un vino davvero eccezionale!!!
Al bicchiere ha mostrato un colore rosso rubino vivo, concentrato e denso, che faceva presagire di un vino corposo, pieno e possente.
Al naso è risultato un’esplosione di frutta nera matura, prugna dolcissima innanzitutto, poi mora e ciliegia nera immediatamente a seguire, con un contorno di viola, tabacco e caffè piacevolissimo e perfettamente integrato. Sorprendente l’intensità e la complessità della gamma olfattiva, davvero intrigante.
Vi garantisco (e l’affermazione non viene solo da me) che se avessimo degustato questa bottiglia “alla cieca”, sarei stato convinto di trovarmi davanti ad uno dei grandissimi (e costosissimi) rossi della zona di Bolgheri.
In bocca si è mostrato caldo e avvolgente, di struttura notevole pur mantenendo una discreta freschezza, con pochi sentori alcolici (per la cornaca si tratta di un vino da 14,5%, ma credetemi che non invadono per nulla!!!). Anche qui la netta predominanza è stata di prugna, mora matura e una miriade di altri frutti neri, contornate da note speziate e piacevolmente balsamiche, per arrivare ad un bel finale di peperone unito ad una sfumatura delicata di tabacco ed erbe fini.
Notevole la complessità delle mille sfaccettature del sorso, con una omogeneità e una morbidezza del tannino tipiche di vini di grandissima levatura.
Non posso che riconfermare i miei complimenti per la qualità dei prodotti dell’amico Michele Russo e unire un personalissimo ringraziamento per offrirci prodotti di tale qualità a prezzi più che accessibili, in una regione in cui, purtroppo, in molti sembrano essersi “montati un po’ la testa”.
Peccato fosse l’ultima bottiglia…

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